PROSSIMI SEMINARI AUTUNNO/INVERNO 2017 - Stage e seminari organizzati da Emmanuel: * Roma, ottobre: Riparte L’Ecole des Clowns – da ottobre 2017a giugno 2018.
ESTATE 2018- Seminari del CIRCO D’ABRUZZO organizzati da Emmanuel: * SEMINARIO rivolto a INSEGNATI ED EDUCATORI | Seminario residenziale - Dal 19 al 22 giugno 2018 Tema: “Pedagogia teatrale” * SEMINARIO per RAGAZZI (12-16 ANNI) | Seminario residenziale - Dal 26 al 30 giugno 2018 Tema: “Mimo e Pantomima” * PRIMO Seminario residenziale - Dal 4 all’8 agosto 2018. Tema: “Danza e Clown” * SECONDO Seminario - Dal 9 al 13 agosto 2018: Tema. “Clown in piazza” * TERZO Seminario - Dal 14 al 19 agosto 2018. Tema: “Pellegrinaggio di un Clown” (Clown e spiritualità)” *QUARTO Seminario - Dal 20 al 24 agosto 2018. Tema: “Clown Celeste” Per sapere di più sulla scuola del Circo d'Abruzzo e conoscere i programmi di studio dei diversi seminari, visitare il sito www.circodabruzzo.com
INFO SEMINARI AUTUNNO/INVERNO 2017:
CIRCO D'ABRUZZO - Fontecchio (AQ), Dicembre 2017:
Maestro: Emmanuel Gallot-Lavallée Per conoscere il programma di studio e sapere di più sulla filosofia del Circo d'Abruzzo, visitare il sito www.circodabruzzo.com; Info costi e iscrizioni: emmanuelclown@hotmail.com
* Riparte l’ECOLE DES CLOWNS – Un viaggio attraverso i Teatri Gestuali alla ricerca della dimensione Clown.
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PROPOSTE PER SCUOLE TEATRALI, ASSOCIAZIONI, COMPAGNIE E/O ALTRI ENTI INTERESSATI AD ORGANIZZARE LABORATORIO PRESSO AL PROPRIA SEDE: Le compagnie teatrali, scuole e associazioni interessate, possono inviare una email a: emmanuelclown@hotmail.com per ricevere info e richiedere preventivi. CHE COSA É IL CLOWN? ALTRI SEMINARI SULLO STUDIO DEL CLOWNFARE IL CLOWN, DISSOLVERSI IN UNA RISATA. La pedagogia del clown porta alla definizione di un uomo nuovo, libero della propria corazza, e vestito d'azzurro... "Un giorno nacque un uomo. Nato da una pietra, ne aveva l'aridità, nascosta nel pensiero. Nato da un albero ne aveva le radici, la paura di muoversi. Nato da un cervo ne possedeva il nervosismo ma anche la sua bellezza quando si alzava dritto in piedi per guardare l'immensità della vita. Nato della luna ne aveva la mutevolezza, ma anche la luce negli occhi che sognavano sempre mondi migliori. Cosi questo essere nato da tutti… si sentiva nessuno e si mise a piangere sotto una palma. Allora le sue lacrime designarono un fiume dove tutti gli animali si abbeveravano, dove la luna si mirava. Capì di essere un punto di riunione tra i diversi esseri. Si mise quindi una piuma in testa un po' di terra ferruginosa rossa sulla guance e disse: " visto che non sono nessuno sarò un clown!" e fu il primo passo verso la conoscenza." Emmanuel PROGRAMMA DEI CORSI CLOWN DI TEATRO. L'arte di abbandonare ogni personaggio. - La presenza scenica, ovvero la presenza dell'attore senza maschere… Essere. Semplicemente essere senza fare nulla, né teatro, né gesti inutili… parliamo del ritorno alla calma. - La presenza e il rapporto con il pubblico. Quando terra e cielo si uniscono, ovvero quando l'attore si lascia portare come l'onda dallo sguardo del pubblico e si perde in esso il mondo è riunito, inizia il viaggio, l'attore abbozza un primo lazzo. - Sviluppo dello stato di quiete e d'abbandono nel rapporto col pubblico: il clown si lascia portare dal mare. - Chi crea l'improvvisazione, si chiede poi il clown, l'attore o il pubblico? Osmosi tra l'attore e il pubblico: la quarta parete è caduta, i gesti del clown si sono liberati di ansie e paure. Nasce uno stato di divertimento che si traduce in lazzi goffi. Ridere o fare ridere rappresenta uno stato di libertà interiore. - L'infanzia e i clown: non si tratta di ritornare all'infanzia ma di valorizzare la propria parte di leggerezza, di futilità. Quando si sta bene si è sciocchi. - Entrata clownesca, utilizzo del naso rosso. Iil clown si perde per trovarsi rinnovato: scherza, danza, crea dei lazzi che lo ricreano. - Il travestimento, le camminate stravaganti. L'asso comico ruota intorno a questo senso di libertà interiore. Il gioco si esprime con naturalezza, come quando i bambini giocano per conto proprio. - Costruzione di una gag. Il lavoro prosegue la sua stramba traiettoria dove sbagliare è trovare la via giusta. L'attore, libero di ogni preoccupazioni personale, mette ora il suo talento fluido al servizio del pubblico: fare il clown è anche fare ridere. Primi tentativi e primi schianti… - La messa in scena dei grandi sentimenti clowneschi: la fragilità, la debolezza umana… Il clown è un anti-eroe che gioca con l'incapacità esistenziale. - Applicazione del gioco clownesco su diversi testi teatrali: Shakespeare (Il sogno di una notte di mezz'estate) o Beckett (Aspettando Godot). CLOWN DI CIRCO, la pista circolare, l'arte dell'esagerazione. - Il formalismo dei personaggi, Monsieur Loyal (il direttore) e Augusto (il suo valletto). Ritorno al personaggio e alle sue leggi. - Le entrate, il senso dell'esagerazione (fino alla metafisica, i personaggi come precisa Bergson si identificano con degli elementi e delle materie). - Cadute, schianti e conflitto. Costruzione di un breve intervento. - Il gioco, entrate e parole all'interno del cerchio della pista di circo. - Travestimenti, camminate, schiaffi e danze nel mondo onirico del circo. - Lavorazione di un numero compiuto. - La nostalgia del circo, rappresentazione di un numero di circo: "C'era una volta… la ballerina, Tarzan etc…” IL CLOWN SPIRITUALE. Lo Zen del Clown - Studio dei racconti Zen comici (appunto lo zen del clown) - Grammatica del Mimo (Decroux) - Il tirare e lo spingere di Jacques Lecoq - Studio del paesaggio della pantomima: come creare uno spazio gestuale - Studio di “101 storie Zen”, più quella storia zen... scritta da te! - Presentazione del proprio lavoro. - Studio di una interpretazione essenziale, di una narrazione breve, netta respirata. - Lavoro sull'immobilità e sul significato di un gesto minimalista - Alternanza di gesti quotidiani e di gesti simbolici. - Spazio della pantomima all'interno del racconto. - La via dello zen di Dogen - Incontro con la pittura. Dipingere in modo zen: brusco e senza correzioni… senza pensieri. - Movimento: alcuni Kata di arti marziali, ginnastica cinese. IL CLOWN A KM0. Vivere crescendo senza petrolio né rumori inutili - Il clown: il gioco della presenza - Il lavoro teatrale e il lavoro sulla natura - Piccole improvvisazioni: le piccole piante, la respirazione, l'emozione e l'insalata… - Esistere nel gioco e nel mimo: Grammatica del Mimo (Decroux) - Studio del paesaggio della pantomima: come creare uno spazio gestuale - Numero di danza e fallimento; il senso del ridicolo nell'attore. - Movimento: alcuni Kata di arti marziali, ginnastica cinese. L'ARTE DI NON SAPER BALLARE Attraverso la danza l'attore libera il suo stato d'animo, gioca, si perde nei gesti musicali…. ma sa davvero ballare? Vedremo il Cha cha cha, qualche passo di Tango, tutto ciò che il grande Nuriev non avrebbe mai voluto vedere. Durante questi brevi balli goffi, buffi e delicati assieme, emergeranno dei sentimenti profondi, il senso del ridicolo, il senso d'incapacità. Il clown gioca su pochi gesti fragili. Programma: - Ritorno alla tecnica della danza: l'atteggiamento, il portamento. - Qualche passo di danza moderna e classica (Cha cha cha, Tango, passi con il Tutù, ecc) - Numero di danza e fallimento; il senso del ridicolo nell'attore. - L'arte di non sapere ballare mentre il partner vola; smarrimento e sconfitta. - Analisi degli errori nella danza in coppia, da soli, in gruppo. Il disordine cresce… - Nel nostro lavoro faremo riferimento a diverse epoche saltando dal Charleston agli anni 60, alla musica di operette, al ragtime. - Presentazione di diversi numeri durante una serata a teatro. |